La norma ISO 24495-2 sulla chiarezza della comunicazione legale
di Giovanni Acerboni, 9 settembre 2025
Nell’agosto 2025 l’ISO ha emanato l’attesissima norma sul
linguaggio chiaro nella comunicazione legale: ISO 24495-2,
Plain language. Part 2:
Legal communication (13+V pp., 98 CHF), che rappresenta il primo
tentativo di definire linee guida internazionali sulla chiarezza dei testi
legali. La norma si innesta sulla più generale ISO 24495-1,
Plain language. Part 1:
Governing principles and guidelines, emanata nel 2023 (98 CHF), poi
recepita e tradotta dall’UNI: UNI ISO 24495-1:2024,
Linguaggio chiaro - Parte
1: Principi e linee guida (14+IV pp., 60 €).
Prima di entrare
nel merito, bisogna osservare che, se c’è una norma internazionale, c’è un
problema internazionale. La scelta dell’ISO di affrontare il tema della
comunicazione legale è significativa: sancisce che l’opacità del linguaggio
giuridico non è un fenomeno circoscritto a singoli ordinamenti, ma un problema
globale, con rilevanti conseguenze sociali ed economiche.
1. Obiettivo e struttura
Il problema, e l’obiettivo della norma sono chiarissimi e
perfettamente condivisibili: “Una buona comunicazione legale riduce i costi,
incrementa l’efficienza e migliora l’efficacia e la compliance” (tutte le
traduzioni sono mie, salvo dove indicato).
La norma adotta la struttura
della norma madre, che a sua volta adotta la struttura delle linee guida del
W3C, in particolare di quelle sull’accessibilità, le
Web Content Accessibility
Guidelines – WCAG: principi e linee guida, per
l’appunto.
I principi sono quattro (traduzione UNI):
-
I lettori ottengono ciò di cui hanno bisogno (rilevanza).
-
I lettori possono trovare facilmente ciò di cui hanno bisogno (reperibilità).
-
I lettori possono capire facilmente ciò che trovano (comprensibilità).
-
I lettori possono usare facilmente le informazioni (usabilità).
2. Linee guida principali
Principio 1
-
Fin dall’inizio del processo di composizione i legali dovrebbero collaborare strettamente con esperti di plain language, legal design, drafting normativo.
-
I legali dovrebbero considerare di fornire le informazioni a più livelli di profondità (layers), ognuno dei quali dedicato a un destinatario o a un obiettivo specifici. In questo modo possono evitare di comporre versioni diverse dello stesso documento per lettori diversi. Esempi di layers: colonne, note, grafica.
Principio 2
-
Intitolare i paragrafi, e senza usare tecnicismi.
-
Comporre introduzioni alle varie sezioni.
-
Evidenziare le informazioni importanti per impedire che il lettore non se ne avveda.
-
Minimizzare la necessità di conoscere altri testi per capire il testo.
Principio 3
-
Scegliere parole ed espressioni comuni, familiari al lettore e nello stesso tempo legalmente corrette.
-
Usare parole equivalenti del plain language invece di termini arcaici, latini ecc.
-
Tradurre i termini non comuni o che hanno significati diversi nella lingua comune (per l’italiano faccio io l’esempio di ‘colpa’).
-
Usare espedienti grafici per chiarire i concetti (es. flowcharts to explain complex processes).
-
Eliminare le ambiguità, cioè evitare che una informazione possa essere interpretata in modi diversi.
Principio 4 (identiche alla norma madre, traduzione UNI)
-
Valutare il documento in modo regolare durante la sua elaborazione.
-
Valutare ulteriormente il documento con i lettori.
-
Continuare a valutare l’uso del documento da parte dei lettori.
3. La prevalenza di “Communication”
Pur riconoscendo il valore dell’iniziativa,
devo notare alcune genericità che rischiano di limitarne l’applicabilità e
l’utilità.
Nella norma “communication”, “legal” e “legal language” non
sono ben armonizzati: il primo termine prevale sugli altri.
Cominciamo
dalla prevalenza di “Communication” su “legal”.
In primo luogo, la norma
non fa distinzioni tra i vari tipi di testi legali: ambisce a valere
indifferentemente per un provvedimento, per un contratto, per un atto
processuale, per una policy aziendale ecc.
Ma i vari testi legali non
hanno la stessa struttura, non hanno lo stesso stile, non hanno lo stesso
obiettivo, non hanno lo stesso destinatario e non sono scritte da legali che
hanno le stesse specifiche competenze. I primi che storceranno il naso, a
ragione o per il gioco delle parti, saranno proprio i giuristi, cioè proprio
coloro che dovrebbero conseguire l’obiettivo della norma. “Questa norma non vale
nel mio caso per questa, questa, quest’altra e altre mille altre ragioni”,
diranno.
In secondo luogo, la norma indica che i testi debbano
soddisfare contemporaneamente il lettore esperto, come un giudice, e il lettore
inesperto, come il cliente dell’avvocato.
Questa indicazione mi pare
realistica solo per alcuni testi, ma difficilmente applicabile ad atti destinati
a un pubblico specialistico, che richiedono rigore tecnico e sintesi. Potrebbe
cioè essere applicabile ai testi che non hanno valore legale, come una policy
aziendale, oppure che hanno un valore legale ma sono destinati a un lettore
inesperto, come un contratto.
Ma l’obiettivo di rendere chiari anche ai
lettori non esperti i testi che hanno un valore legale e destinatari
specializzati, come gli atti processuali, non mi pare che incontrerà facilmente
il favore dei giuristi. Infatti, i loro testi:
-
diventerebbero molto più lunghi (in Italia e altrove gli atti degli avvocati hanno dei limiti dimensionali);
-
conterrebbero espressioni non tecniche che potrebbero confliggere con le espressioni tecniche, e essere interpretate non univocamente;
-
farebbero correre al giurista il rischio di apparire quello sciocco che vuole spiegare al suo espertissimo destinatario cose che sa benissimo.
“Communication” prevale anche su “legal language”. Infatti, a ben guardare,
il
linguaggio legale è assente dalla norma, salvi rari esempi. Le linee guida
possono essere applicate a qualsiasi linguaggio specialistico (se si sostituisse
"legal" con "financial", non cambierebbe pressoché niente). Non c’è una sola
linea guida che riguardi una caratteristica esclusiva del linguaggio legale o
della struttura tipica di un qualsivoglia testo legale.
Da parte mia,
per contribuire con due esempi posso riferirmi solo a testi italiani.
Nei provvedimenti normativi,
le motivazioni precedono il dispositivo, che
finisce in fondo a testi a volte molto lunghi. Si fa così per convenzione. Se si
rovesciasse l’ordine di queste informazioni, non cambierebbe niente, tranne che
il destinatario vedrebbe subito che cosa gli si ordina di fare.
Lo stile
degli atti processuali degli avvocati e dei giudici è caratterizzato da periodi
eccessivamente lunghi all’interno dei quali vi è un’eccessiva frequenza di
incisi: uno ogni 29 parole negli atti degli avvocati e uno ogni 47 parole in
quelli dei giudici, secondo una mia ricerca specifica (in corso di pubblicazione
nel libro Sinteticità e chiarezza degli atti processuali).
Nonostante la
genericità, questa norma alza indiscutibilmente il livello di attenzione su un
problema reale che ha effetti distorsivi sul sistema sociale e produttivo. E
costituisce un momento di svolta: per la prima volta l’ISO ha riconosciuto
formalmente la necessità di norme sulla chiarezza nel linguaggio giuridico.
4. La norma UNI sulla scrittura professionale
A noi italiani, per una
volta, non va nemmeno così male. Infatti, abbiamo una nostra norma UNI sulla
scrittura professionale che dà risposte scientificamente rigorose, concrete,
utilizzabili, anzi utilizzate sul campo, che le ha validate da oltre un decennio.
Si tratta
della norma UNI 11482:2013
Elementi strutturali e aspetti linguistici delle
comunicazioni scritte delle organizzazioni
(16+IV
pp., 40 €).
La norma UNI non riguarda il linguaggio legale, né alcun tipo
di linguaggio specialistico in particolare: definisce la chiarezza e indica
come armonizzare tutti gli elementi di cui si compone un testo affinché sia
chiaro. È pertanto applicabile a qualsiasi testo, a qualsiasi linguaggio
specialistico, compresi quelli legali. Allo scopo, la norma tratta
separatamente la struttura del testo e la formulazione linguistica.
Quanto al testo, descrive i vari elementi della
struttura (e dà indicazioni su come comporli):
| Elemento | Comunicazioni con l’indice | Comunicazioni senza l’indice |
| Frontespizio | Obbligatorio | Facoltativo |
| Autore | Obbligatorio | Obbligatorio |
| Nome della comunicazione | Obbligatorio | Eventuale |
| Titolo | Obbligatorio | Obbligatorio |
| Sottotitolo | Facoltativo | Facoltativo |
| Data pubblicazione | Obbligatorio | Obbligatorio |
| Data decorrenza | Eventuale | Eventuale |
| Data scadenza | Eventuale | Eventuale |
| Codice di identificazione | Eventuale | Eventuale |
| Executive summary (Abstract) | Obbligatorio | Facoltativo |
| Indice | Obbligatorio | Assente |
| Numero di pagina | Obbligatorio | Facoltativo |
| Partizioni | Obbligatorio | Eventuale |
| Note | Eventuale | Eventuale |
| Allegati | Eventuale | Eventuale |
| Glossario | Eventuale | Eventuale |
| Evidenziazioni | Eventuale | Eventuale |
Quanto alla lingua, la norma indica precisi parametri e indicatori della chiarezza. Per esempio:
| Parametro | Indicatore |
| Lunghezza massima del periodo | 40 parole |
| Incisi | Minimo indispensabile |
| Rapporto tra complementi indiretti e verbi | Massimo 4:1 |
| Tecnicismi | Traduzione se oscuri per il destinatario |
| Termini non tecnici | Sostituzione di arcaismi, ambiguità ecc. con termini comuni |
Vediamo per esempio un brano dell’atto processuale di un avvocato riscritto secondo la norma:
| Originale | Riscrittura |
| Con decreto n. 1 del 3 ottobre 2011 della Giunta –che non risulta essere stato impugnato – la Regione Tale, in attuazione delle norme del D. lgs. XY che prevedevano la regolarizzazione delle derivazioni abusive di acqua e dei pozzi non denunciati, in applicazione della procedura prevista dalla L.R. YZ e dalla deliberazione della Giunta (n. 2 del 25.02.2004), emetteva alcune concessioni di derivazione delle acque sotterranee (doc. 16), tra cui quella a favore della Società Pesce Palla. | Non risulta impugnato il decreto n. 1 del 3 ottobre 2011 con cui la
Regione Tale ha emesso concessioni per la derivazione di acque sotterranee2,
compresa quella per la Società Pesce Palla. _________ 1. Il Decreto della Giunta n. 1, 3 ottobre 2011 attua il D. lgs. XY che regolarizza le derivazioni abusive di acqua e i pozzi non denunciati, applicando la procedura prevista dalla L.R. YZ e dalla deliberazione della Giunta n. 2, 25 febbraio 2004. 2. Doc. 16. |
Vediamo le differenze:
| Lingua | Originale | Riscrittura |
| Periodi | 1 | 1 + 2 in nota = 3 |
| Parole | 77 | 16 + 45 in nota = 71 |
| Parole per periodo (media) | 77 | 23,6 |
| Incisi | 5 (con 47 parole su 77 = 61%) | 0 |
| Verbi | 4 | 3 + 3 in nota = 6 |
| Complementi indiretti | 20 | 4 + 5 in nota = 9 |
| Complementi indiretti per verbo | 4 | 1,5 |
In testi legali meno tecnici e destinati a lettori inesperti, come le policy aziendali, si ottiene, seguendo queste ‘regole’, un risparmio medio del 30% di parole. Vuol dire un risparmio del 30% del tempo dei lettori. Questo tempo costa. Elaborando dati ISTAT e compiendo qualche proiezione basata sulla mia esperienza sul campo, risulta che il costo della comunicazione in Italia sarebbe di 56,8 miliardi di Euro (4 punti di PIL). Infatti:
-
gli addetti alla lettura nelle organizzazioni sono 8,4 milioni (cittadini e clienti esclusi, dunque);
-
ogni addetto dedica alla lettura un’ora al giorno, 240 ore all’anno;
-
il costo del lavoro è di 28,2€ all’ora;
-
8,4 milioni × 240 × 28,2 = 56,8 miliardi.
Quanto alle leggi, se fossero
scritte chiaramente farebbero aumentare il PIL del 5%, secondo la ricerca di
Luigi Guiso, Massimo Morelli, Tommaso Giommoni, Claudio Michelacci,
The economic
costs of ambiguous laws (Università Bocconi, Baffi Centre Research Paper n. 248,
18 giugno 2025).
Il che conferma che l’obiettivo della norma ISO è drammaticamente
importante: “Una buona comunicazione legale riduce i costi, incrementa
l’efficienza e migliora l’efficacia e la compliance”.
La domanda finale è: come
è possibile, a livello internazionale, integrare le linee guida internazionali
con le specificità normative e linguistiche di ogni paese per offrire un
supporto utile e utilizzabile, e un riferimento sicuro?
Questa pagina è stata pubblicata il 9 settembre
2025.